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Consigli di coltivazione.
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L'odierno oggetto di approfondimento riguarda ciò che potremmo definire croce e delizia di ogni vero appassionato: i bonsai.
Cominciamo subito con lo sfatare un ingiusto mito che accompagna da sempre queste meravigliose piante, la loro coltivazione non è complicata nè richiede particolari abilità o competenze.
Certo, esistono esemplari secolari di grandissimo pregio botanico ed economico che necessitano di una coltivazione mirata e di un monitoraggio costante, ma nella maggior parte dei casi sarà sufficiente adottare qualche piccolo accorgimento di base per ottenere ottimi risultati amatoriali.
Qui di seguito condividerò la mia esperienza di coltivatore, inserendo in un semplice calendario stagionale tutti i piccoli interventi necessari per ottenere una pianta sana e di pregevole aspetto estetico.
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PRIMAVERA
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La primavera è il periodo dell'anno più indicato per affrontare la maggior parte degli interventi sui nostri bonsai, le temperature in aumento e lo sbalzo termico fra giorno e notte infatti mettono fine al periodo di dormienza invernale delle piante, che riprendono forza e vigore.
Si tratta della stagione ideale per effettuare il rinvaso di moltissime varietà, tramite la pulizia ed accorciamento dell'apparato radicale. Ciò che occorre tener presente durante questa operazione è l'equilibrio, radici e chioma devono sempre essere in equilibrio, come i due piatti della bilancia; di conseguenza, tanto eliminerete di radici quanto poterete di chioma.
Come anticipato, oltre al rinvaso è possibile procedere con interventi di potatura, anche di impostazione, preferibilmente quando le nuove gemme si presentano rigonfie e pronte a sbocciare.
Fanno eccezione le varietà tropicali e subtropicali, la cui potatura è preferibile rimandare tra la fine della primavera e l'inizio dell'estate. Un buon consiglio generale è anche quello di rimandare la potatura delle essenze da fiore a fioritura ultimata.
Durante l'operazione di rinvaso è fondamentale l'utilizzo di un substrato di alta qualità, una miscela di più elementi che garantiscano alla pianta nutrimento e drenaggio. Molti coltivatori e collezionisti esperti si affidano a substrati rocciosi puri, che sebbene risultino ideali per prevenire eventuali marciumi radicali, non trattengono sufficiente umidità nè elementi nutritivi, rendendo la pianta oltremodo dipendente dalle cure del proprietario. Per questo motivo io utilizzo e suggerisco una miscela di torba e inerti, che mi permettano una coltivazione più tranquilla e una crescita della pianta più indipendente.
Anche la concimazione riveste un ruolo primario nella coltivazione di queste piante, soprattutto considerando l'esiguità del terreno a disposizione, quindi la scarsità degli elementi nutritivi. In questo periodo è bene procedere con un concime ricco di azoto, che spinga la nuova vegetazione e lo sviluppo dei tessuti, sebbene un buon concime bilanciato possa rappresentare una soluzione comunque valida.
Nel mese di maggio è utile procedere con la cosiddetta cimatura delle candele nelle aghifoglie, ossia l'accorciamento sistematico delle nuove gemme in modo da garantire una crescita equilibrata della chioma e la formazione di aghi più forti, corti e compatti.
Il rialzo termico comporta purtroppo anche l'insorgere di attacchi parassitari, per questo si rende doverosa la somministrazione regolare di insetticidi ad ampio spettro e fungicidi, generalmente una volta ogni due settimane fino alla fine dell'autunno.
Con le temperature in aumento si procederà ad un contestuale aumento delle irrigazioni, facendo particolare attenzione alle piante appena rinvasate, poichè il terreno nuovo conserva un potere assorbente maggiore di quello vecchio ed è quindi necessario salvaguardare la pianta da pericolosi ristagni idrici.
Infine, è utile collocare le piante in pieno sole, in modo che i suoi raggi possano garantire una ripresa vegetativa più forte e sana; attenzione soltanto alle temibili gelate tardive, che possono compromettere le nuove gemme o le foglie più giovani e tenere.
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ESTATE
La stagione estiva è caratterizzata, come si sa, dall'aumento dell'intensità solare e dalle alte temperature, due fattori di cui tenere conto nella cura dei nostri bonsai.
Anzitutto, le piante le cui foglie risultano più sensibili all'irraggiamento solare come l'acero o il faggio vanno collocate a mezz'ombra o in una posizione riparata dai raggi diretti del sole, soprattutto nelle ore più calde della giornata. Le altre varietà a foglia caduca o le aghifoglie tollerano meglio la luce solare, ma nella mia esperienza, anche in virtù dell'evidente cambiamento climatico, è bene fornire loro un minimo di riparo nelle ore più calde della giornata.
L'aumento delle temperature impongono una maggiore frequenza delle irrigazioni, e anche la nebulizzazione della chioma porterà grande beneficio alla pianta, a patto che essa venga eseguita lontano dalle ore centrali del giorno.
In caso di caldo particolarmente intenso molti consigliano di stendere sul terreno del vaso dello sfagno, per trattenere maggiore umidità e prevenire il disseccamento delle radici; si tratta di una tecnica semplice che ho sperimentato in prima persona con successo, sebbene in questi casi io preferisca collocare la pianta in un sottovaso con letto di pomice.
In questo periodo è possibile procedere con leggere potature di mantenimento, ossia potature dirette a sfoltire la vegetazione o a mantenere la forma del nostro bonsai.
La tecnica della defogliazione, che consiste nell'asportazione delle foglie allo scopo di stimolare la pianta alla produzione di nuove foglie più piccole e proporzionate al piccolo albero, può essere praticata da giugno a metà luglio; si tratta di una tecnica che utilizzo da diversi anni con buoni risultati, ma occorre un po' di pratica per padroneggiarla al meglio.
Un buon consiglio durante questa stagione è interrompere le concimazioni da fine luglio a fine agosto, questo perchè il caldo intenso manda la pianta in stasi vegetativa ed è quindi inutile se non dannoso sforzare la pianta alla crescita continuando a fornirle nutrienti.
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AUTUNNO
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L'attenuarsi della calura estiva e la ripresa di una più marcata escursione termica tra il giorno e la notte provocano il risveglio della pianta, dando inizio a quella che possiamo definire una "seconda piccola primavera".
In questa fase si assisterà ad una nuova ripresa vegetativa, quindi è bene riprendere la somministrazione di concime. Anche in questo caso un buon concime bilanciato rappresenta la scelta più semplice ed efficace, ma se si vuole provare ad innalzare il livello dei propri risultati la scelta migliore dovrà ricadere su un concime specifico, povero di azoto e ricco di fosforo e potassio: questa scelta permetterà di aumentare la resistenza dei tessuti vegetali ed inibire la produzione di nuova vegetazione tenera in vista dell'inverno.
Con l'arrivo del mese di ottobre andranno diminuite le annaffiature e contemporaneamente eliminato l'eventuale sottovaso posto al di sotto della pianta nei mesi estivi per garantire maggiore umidità.
Le nebulizzazioni alla chioma devono essere interrotte, per prevenire l'insorgenza di attacchi fungini, mentre dovranno continuare i trattamenti antiparassitari.
L'esposizione ottimale delle piante torna in pieno sole, ed in caso di freddo anticipato e varietà particolarmente delicate potrà risultare opportuno ripararle in serra fredda o coprirle con tessuto non tessuto.
L'autunno è anche la stagione ottimale per procedere alla potatura di molte varietà, sia sempreverdi che a foglia caduca; è inoltre il momento ideale per procedere alla potatura di grossi rami nei pini, sfruttando il rallentamento della circolazione della linfa. In quest'ultimo caso, sarà però buona norma riparare il pino dal freddo e cicatrizzare la ferita con del mastice.
In questa stagione potranno infine essere effettuati trapianti di bonsai da frutto o a foglie caduche.
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INVERNO
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In inverno, soprattutto nelle regioni dove il clima è più rigido il maggior problema da affrontare è il freddo. Nonostante moltissime varietà siano notoriamente resistenti ad esso, occorre tenere sempre presente che si tratta di piante coltivate in vasi tradizionalmente di piccole dimensioni, che espongono l'apparato radicale al gelo.
Per questo motivo è consigliabile riparare i bonsai in serra fredda, coprirli con apposito tessuto non tessuto (mai teli in pvc o che impediscano una corretta areazione!) oppure inserire il vaso in una cassetta di legno foderata di paglia o altro materiale isolante.
Le varietà da interno dovranno invece trovare dimora all'interno delle nostre case, ma lontane da fonti di calore o correnti d'aria e nebulizzate regolarmente in caso di ambiente particolarmente secco e asciutto.
Quanto alle innaffiature, queste dipendono da molte variabili, ma una buona regola generale è quella di bagnare abbondantemente solo quando il terreno è completamente asciutto da qualche giorno.
Le concimazioni per le varietà da esterno dovranno essere sospese, mentre continueranno per quelle da interno che non entrano nella fase di riposo invernale.
Dicembre e gennaio sono buoni mesi per il rinvaso delle conifere, a patto di fornire loro un adeguato riparo ad operazione compiuta.
I trattamenti antiparassitari dovranno continuare, sebbene con minore frequenza, per eliminare non tanto il parassita adulto quanto le spore e le uova spesso depositate tra le foglie secche, nelle intersezioni dei rami o nel terreno.